Nodo
(parafrasando Laing)
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Mamma non vuole (mamma che vuole?)
non vuole che fai del Male, non vuole che
Tu ti faccia del male
se ti fai male ti picchia
se fai da cattivo t’inchioda
come Jicristo ma sulla parete
(minaccia)
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Mamma vuole che Tu ti vuoi bene
e vuole che il Bene lo dai anche a lei
mamma ti vuole e vuole il tuo Bene
se fai da bravo si sbroda -si dice
che va in brodo di giuggiole- e
diventa felice per un po’ e
poi ricomincia il tira-e-molla
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Tu fai da cattivo e lei diventa
cattiva pure, poi tu ti dimentichi
e lei si dimentica
poi tu Vuoi e anche lei Vuole
(voce del verbo volere)
e sono la stessa cosa
che volete ma ognuno alla
propria maniera e così ci si
scontra e poi si va avanti e
sempre meno ci si incontra
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Poi tu ti distrai e lei si distrae
poi tu ti opponi e lei si oppone
poi una improvvisa intuizione:
una vacanza dai ruoli di entrambi
uno spazio di gioco al di fuori
fatto di spoglie di sbagli e
raccolte di orrori lasciati alle
spalle
come scorze
spremute di agrumi dai quali
hai tradotti essenze e liquori
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E si apre lo spazio del terzo
che è la relazione che ora-da-grandi
può decollare, infinita
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Mamma non vuole!
Mamma che vuole?
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Bella!
Grazie!